Battleforge, PC

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Bombe93
view post Posted on 14/5/2009, 19:31




Avete mai pensato a come sarebbe possibile mescolare un gioco di carte collezionabili con la strategia in tempo reale tipica dei giochi per PC? Anche se non l’avete fatto, qualcuno ci ha pensato al posto vostro e si tratta dei ragazzi di EA Phenomic: un nome che al grande pubblico dice poco ma che guadagna immediatamente un certo spessore sapendo che molti dei membri che ne facevano parte hanno lavorato in passato a titoli di successo come The Settlers e altri prodotti di alto livello. Battleforge è la loro ultima fatica sicuramente destinata a lasciare il segno nel panorama odierno. Sulle prime verrebbe da pensare che si tratti di un titolo che nasce per soddisfare le necessità di una ristretta nicchia di mercato: in realtà bastano poche partite per rendersi conto del fatto che i Phenomic hanno preso spunto dal mondo dei giochi di carte collezionabili per realizzare il primo vero RTS/RPG del mondo dei videogiochi.

INCROCIO
Battleforge incrocia gli strategici in tempo reale di stampo classico con i giochi di carte tradizionali mettendo il giocatore in condizione di scegliere quali unità, edifici e magie utilizzare sul campo di battaglia semplicemente preparando un mazzo di venti carte da “giocare” una volta in partita. Essendo possibile scegliere tra un pool di duecento carte (ma EA ne introdurrà altre in futuro) i cui semi sono rappresentati da quattro elementi (fuoco, ombra, natura, ghiaccio) è facile capire che le combinazioni che si possono presentare in partita sono praticamente infinite. Non esistono razze o fazioni predefinite: solo avversari che nel corso di varie partite possono cambiare mazzo all’infinito e sorprenderci con nuove tattiche e strategie. Battleforge è giocabile da soli in scenari predefiniti che raccontano la storia della mitologia dietro al gioco, ma è nell’affrontare le mappe in cooperativa con altri giocatori o negli scontri diretti che dà il meglio di sé non solo per la varietà di cui abbiamo appena parlato, ma anche per la componente progressiva che porta a cercare la vittoria in senso assoluto. Battere gli avversari sul campo significa guadagnare aggiornamenti con cui potenziare il proprio mazzo spendendo l’oro raccolto in partita: con il passare del tempo il mazzo viene potenziato per affrontare avversari sempre più forti che faranno altrettanto per mettersi in condizione di avere la meglio su di noi, Oltre a sudarsi gli upgrade, è possibile acquistare nuove carte mettendole all’asta oppure spendendo soldi veri sul marketplace del gioco rimpinguando (con set casuali) le carte in possesso del proprio mazzo.


NATURA
La natura di Battleforge legata alle carte da giocare non nasconde completamente la sua struttura di base che è quella di un RPG semplice ma molto divertente da giocare. Qualsiasi cosa appaia sul campo di battaglia viene evocata giocando una carta e non ci sono strutture di produzione da costruire: si tratta di una scelta che elimina del tutto il concetto di micromanagement che non sia quello di controllare le truppe durante gli scontri. Queste sono evocabili in ogni zona della mappa ove ci siano altre unità amiche o strutture come i generatori energetici o i monumenti. Su questi elementi verte in buona sostanza il controllo dello scenario in quanto il loro possesso permette sostanzialmente di avere l’energia necessaria a giocare le carte (i generatori) e a sbloccare l’utilizzo delle carte di un certo seme o livello (i monumenti). Si tratta degli obbiettivi primari da conquistare su ciascuna mappa il cui possesso può fare la differenza tra una vittoria velocissima e una sconfitta lenta ma inevitabile. A condire il tutto troviamo la presenza di punti strategici in cui è possibile costruire mura di cinta per impedire al nemico di arrivare nella base ove si trovano i monumenti di base del giocatore per spazzarlo via definitivamente dal gioco.

CAPACITÀ DI SPESA
Battleforge ci è piaciuto: la grafica molto curata e leggerissima permette di dar vita a partite con centinaia di unità a schermo che si massacrano con una splendida selezione di effetti di combattimento o abilità gestite dal giocatore stesso. Nonostante questo, alcune cose non ci hanno convinto del tutto: una certa monotonia delle mappe singleplayer rischia di far venire a noi la storia dietro all’universo fantasy del gioco. In secondo luogo, l’acquisto di nuovi mazzi dal marketplace potrebbe far pensare a un possibile sbilanciamento a favore degli utenti con maggiore capacità di spesa. Un rischio quasi del tutto annullato dall’abbondanza di carte del mazzo di base e dalla casualità degli upgrade presenti all’interno dei mazzi acquistabili. Difetti tutto sommato accettabili per un prodotto che fa dell’innovazione il suo punto di forza bilanciati dal supporto di Electronic Arts: sono in arrivo nuove carte e mappe inedite che non mancheranno di mantenere alta l’attenzione del pubblico su un prodotto insolito e tutto da scoprire.
 
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