Opel Insignia Sports Tourer, recensione

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view post Posted on 1/4/2009, 21:01

Icheat importante

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È tagliata su misura per il mercato italiano, dove Opel conta di vendere otto Insignia su dieci nella versione Sports Tourer, cioè station wagon, a partire da maggio. Intanto dal quartier generale di Russelsheim fanno sapere di avere già ricevuto 80 mila ordini per la Insignia, un risultato superiore alle aspettative.

Abbiamo guidato la Sports Tourer sulle strade tedesche che costeggiano il Reno, vicino a Francoforte, e abbiamo scoperto una vettura dalla forte personalità - profondamente diversa dalla berlina - sulla quale debuttano due nuove motorizzazioni: un 1.6 turbo a benzina da 180 CV e un due litri biturbo diesel da 190 CV. Per lei parlano per primi i numeri: ha lo stesso passo della berlina (2,7 metri) ma è più lunga di otto cm (4,9 m) e ha una capacità di carico di 540 litri, che diventano 1530 con i sedili posteriori abbassati.

Ingegnoso il meccanismo di apertura del portellone: i progettisti, prendendo spunto da un aereo cargo russo (l'Antonov), hanno realizzato una grande "bocca", che si spalanca verso l'alto ed è capace di fagocitare con semplicità bagagli od oggetti oversize. I due soli inconvenienti sono il peso e l'altezza del portellone quando è aperto, che rende difficile la sua chiusura: per ovviare al problema tra gli optional c'è un dispositivo elettrico che consente di aprirlo parzialmente.

Ma lasciamo stare il confort, per ora. La sorpresa piacevole, infatti, viene sotto il cofano, dal vivace 1.6 turbo a benzina (Euro 5) che, con i suoi 180 CV, si dimostra brillante in accelerazione e in progressione, tenendo conto del peso di 1.610 kg. I dati della Casa confermano: 0-100 km/h in 8,9 secondi e 225 km/h di velocità massima, con un consumo medio dell'ordine dei 7,7 litri per 100 km.

L'altra novità è il due litri a gasolio biturbo (Euro 5) da 190 CV, derivato in parte dal Multijet Fiat, in virtù del vecchio accordo tra il Lingotto e General Motors. In realtà, spiega Pierpaolo Antonioli, direttore motori diesel di GM Powertrain, c'è solo una base comune perché questo propulsore è stato sviluppato in modo autonomo. I risultati migliori li fornisce in basso, grazie a una coppia di 400 Nm a 2.000 giri, mentre in fase di ripresa o di allungo il due litri si rivela meno entusiasmante e un po' rumoroso. È offerto in abbinamento a un cambio manuale a sei marce, preciso e armonioso, e anche alla trazione integrale. La gamma dei diesel comprende pure il due litri turbo nelle versioni da 130 o 160 CV (Euro 5). L'alternativa a benzina, invece, è un due litri, sempre turbo, da 220 CV: un motore esuberante capace di regalare spunti di vera sportività anche su una station lunga quasi cinque metri. Ora è proposto solo sulla versione 4WD ma dal 2010 si potrà avere anche sulle varianti a trazione anteriore.

Pigiando sull'acceleratore tra tornanti e veloci cambi di direzione la Insignia Sports Tourer non fa una piega: merito di un ottimo assetto e della regolazione elettronica delle sospensioni che permette di scegliere tra la modalità più rilassante (Tour) e la più vivace (Sport). Peccato che lo sterzo a volte sia un po' troppo leggero e morbido.

Infine, torniamo al capitolo confort: a bordo si viaggia davvero comodi e il conducente gode di una buona visibilità sia anteriore sia posteriore. I comandi sono intuitivi e ben distribuiti sulla plancia, tranne la manopola di controllo del sistema multimediale, posizionata troppo vicino alla leva del cambio: capita spesso, passando da una marcia all'altra, di disinserire la navigazione o di attivare casualmente qualche altro comando. Ma sono peccati veniali in un abitacolo ospitale e accogliente.

La Insignia Sports Tourer sarà commercializzata da maggio: l'entry level è la versione 1.6 turbo a benzina (prezzo, Ipt esclusa, 26.000 euro), mentre al top c'è la turbo benzina 4x4 (32.750 euro). Per il due litri turbodiesel si parte dai 27.000 euro del 130 CV per arrivare ai 28.000 del 160 CV; per il biturbo, invece, ne servono 29.000

Quattroruote
 
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